top of page

Una nuova convivenza:un altro uomo nella casa familiare.

  • recuperocerto
  • 4 giu 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

UNA NUOVA CONVIVENZA: UN ALTRO UOMO NELLA CASA FAMILIARE.

Marito e moglie sono separati. Il giudice, in sede di separazione, ha stabilito che la casa familiare spetta alla moglie che convive con i figli minori. Nonostante le prime difficoltà, i rapporti con il marito sono andati via via migliorando da quando i coniugi hanno interrotto una convivenza non più tollerabile. La loro relazione ora è tornata serena: ciascuno rispetta i propri doveri genitoriali senza calpestare i diritti dell’altro.

Riequilibrare i rapporti dopo la separazione, però, può essere difficile; molto di più quando subentrano nuovi amori e nuovi compagni che si vogliono inserire nella propria vita quotidiana e nella vita dei figli.

Quando la nuova convivenza incide sull’assegnazione

Prima di valutare di iniziare una nuova convivenza, sarebbe doveroso considerare quale effetto questa possa avere sui figli. Sono loro, infatti, a dover essere tutelati da ogni possibile fonte di turbamento. In sostanza la nuova convivenza instaurata nella casa familiare non deve essere fonte di stress né deve risultare un elemento di disturbo per la crescita psicofisica dei figli. Quando questo non avviene la nuova convivenza non può, in linea generale, provocare la revoca dell’assegnazione dell’abitazione familiare. La decisione con cui il giudice stabilisce l’assegnazione o la revoca, infatti, è sempre il frutto di una valutazione che mette in primo piano gli interessi della prole. Quindi, finché la casa familiare viene riconosciuta come il centro degli affetti e delle consuetudini per i figli, la revoca della casa non è (solitamente) prevista.

Non dovremo pensare che un rapporto stabile di convivenza non abbia alcuna conseguenza. Con molte probabilità potrà essere un motivo per “rivedere” l’assegno di mantenimento. Chi è obbligato a versare l’assegno, infatti, facendo ricorso in Tribunale, potrebbe ottenere una diminuzione dell’importo previsto o addirittura la revoca totale dell’assegno. Rispetto alla casa, invece, la revoca dell’assegnazione potrebbe avvenire nei casi in cui – ad esempio – i figli maggiorenni, divenuti economicamente autonomi, decidessero di andare a vivere per conto proprio, oppure quando i minori frequentassero una scuola distante da casa, che imporrebbe il loro allontanamento dall’abitazione familiare. In pratica quando la casa non è più il nido, il porto sicuro, l’habitat naturale della prole.


Comments


Recent Posts

Archive

Follow Us

  • Grey Facebook Icon
  • Grey Twitter Icon
  • Grey LinkedIn Icon
bottom of page