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ISIS, l'orrore del secolo.

  • LudoSeria
  • 8 giu 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

19 ragazze curde sono state portate in piazza a Mosul in Iraq, rinchiuse in gabbie di ferro, cosparse di benzina e bruciate vive: la punizione per essersi rifiutate di diventare schiave sessuali dei miliziani jihadisti. Le ragazze, tutte yazide (minoranza curda nella minoranza curda), sono morte sotto lo sguardo attonito di centinaia di persone e un testimone riferisce all'agenzia di notizie Ara (Kurdish News Agency) che "nessuno ha potuto fare nulla per salvarle". Ma non ci sono foto, né video; l’impossibilità di mandare inviati rende ogni notizia dubbiosa e fragile, ma Ara è agenzia autorevole e la notizia è di quelle che vanno urlate anche in mancanza di prove da toccare, vedere e mostrare. Isis lo sa: togli foto, togli vioe, impedisci ai giornalisti di documentare e tutto ciò che accade non esiste.Le giovani donne, chiuse in gabbie di ferro, sono state portate in una piazza della roccaforte irachena del Califfato nero, e date alle fiamme, davanti a centinaia di presenti .La macabra esecuzione, che ricorda su scala maggiore la stessa sorte toccata al pilota giordano Muad Kasasbeah abbattuto su Raqqa a febbraio del 2015, è avvenuta nel fine settimana. Le 19 donne trucidate facevano parte di un gruppo più ampio di yazide rapite da Isis nell'agosto del 2014 vicino a Mosul ed usate come schiave sessuali. Secondo l'Onu sono in totale 3.500 le donne yazide nelle mani degli aguzzini del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi.


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