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Recupero crediti, con soluzione stragiudiziale in bozza decreto calo tempi a 7/8 mesi

  • recuperocerto
  • 9 giu 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

ROMA - In Italia i tempi di recupero dei crediti potrebbero ridursi a 7/8 mesi in presenza di norme che introducano la soluzione stragiudiziale.

È quanto emerge da uno studio di Bankitalia, secondo una fonte a conoscenza del documento, basato su una bozza del decreto del governo.

Il Consiglio dei ministri da aprile scorso, secondo una fonte del governo, si sta occupando del decreto per sveltire i tempi di recupero dei crediti.

Alcune misure allo studio dell'esecutivo, oltre a rafforzare la posizione del creditore, incentivano le soluzioni stragiudiziali, secondo quanto riferito da un'altra fonte governativa.

È il caso del cosiddetto pegno non possessorio, in base al quale la garanzia sul credito può essere estesa ad altri beni rispetto a quelli originariamente individuati. Se le parti raggiungono un accordo la banca può impossessarsi della garanzia, salvo l'obbligo di restituire al debitore l'eventuale plusvalenza rispetto al credito.

Il documento di Bankitalia stima inoltre che le misure introdotte dal governo l'estate scorsa per ridurre le sofferenze bancarie abbiano compresso i tempi di recupero a 3,5 da 4,5 anni.

Con il provvedimento di agosto si consentiva ai creditori di formulare proposte di concordato concorrenti a quella dell'imprenditore. Veniva poi escluso che banche titolari di piccoli crediti potessero esercitare un potere di interdizione in presenza di un accordo di ristrutturazione da parte delle banche maggiormente esposte.


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